L’egoismo, l’egocentrismo
L’egoismo e il suo rapporto con l’egocentrismo
Due definizioni
Ho iniziato a documentarmi per scrivere questo articolo desiderando parlare dello stretto rapporto che solitamente vedo tra egocentrismo e egoismo. Per la mia visione un egocentrico è fortemente portato ad esser egoista e non riuscivo a capire come, visto il mio egocentrismo indubbio, sentissi l’aggettivo egoista come assolutamente esterno a me.
Per farlo ho deciso di iniziare dalla definizione di egoismo “… tendendo a escludere chiunque altro dalla partecipazione ai beni materiali o spirituali ch’egli possiede e a cui è gelosamente attaccato” e di quella di egocentrismo”… porre sé stesso al centro di ogni evento, per cui la propria percezione delle cose e i propri giudizi assumono un valore pressoché assoluto”. per poi finire però alla scoperta di questa pagina in particolare. Tra queste righe ho trovato quella che credo essere la risposta alla mia domanda iniziale: “Se l’Egotico iper valuta se stesso in relazione all’Altro, l’Egoista trae un vantaggio personale a discapito dell’Altro mentre l’Egocentrico non considera l’altro, negandolo”.
Considerando queste due definizioni, ho capito che la mia iniziale visione di egoismo affine ad egocentrismo è in realtà sbagliata. L’egocentrico, o anche io nel caso particolare, non potrà mai esser definito come egoista rispetto l’altro per il semplice fatto che non ne trae profitto, molto più semplicemente non ne considera l’esistenza.
Siccome questa definizione mi riguarda nell’intimo, mi soffermo un po’ su essa e la cesello meglio. Io non è che sono talmente immerso nel mio mondo da non essere in grado di considerare, osservare e relazionarmi con quanto esterno a me, tendenzialmente mi accorgo eccome di quanto mi capita intorno. Semplicemente, perché una cosa mi interessi davvero, deve colpirmi in modo stentoreo. Lo snodo centrale della cosa, a mio avviso, è che ne sono quindi perfettamente capace di relazionarmi con l’esterno però non permetto a questi esterni di entrare veramente in relazione con me stesso perché non li reputo all’altezza. Sottolineo all’altezza, non alla “mia” altezza . Probabilmente questo è un dono, o una penitenza, figlia delle esperienze che ho vissuto; il mio non-relazionarmi con l’altro lo vedo come una sorta di armatura; un individuo completamente, quasi ermeticamente chiuso nella sua realtà esterna non può essere ferito dall’esterno.

Egocentrico egoista
Ho letto anche un altro articolo interessante. Per la psicologia classica per egoismo si intende l’orientamento di una persona che tende a porre i propri interessi al di sopra di quelli di altri. Rivedo molto di ciò nel Luca pre-incidente questa tendenza, il non prender parte ad una causa che potrebbe non rivelarsi proficua per me. Mi ricordo che prima agivo unicamente perché spinto dai moti determinati dal mio possibile vantaggio disinteressandomi dei possibili guadagni, o dalle possibili perdite, degli altri.
Una persona egoista non è che agisce cercando esiti negativi per gli altri; semplicemente, non reputandoli degni della sua attenzione, agisce senza nemmeno prendere in considerazione le possibili conseguenze del suo agire. Un altro aspetto dell’egocentrico che mi ha colpito è “le persone in cui l’autostima e la fiducia in se stessi sono eccessive”. Questa poteva essere la mia definizione ma un distinguo è fondamentale. Sembro essere decisamente una persona troppo convinta però questa facciata, non appena qualcuno ha la voglia di osservarla nel particolare, crolla e si rivela per ciò che è. Una maschera indossata per insicurezza, a difesa del proprio essere.
Ad una conoscenza superficiale so di poter apparire come infinitamente pieno e sicuro di me. Mi piace definirmi quale dio infatti però questo è solo un aspetto dell’armatura adamantina che mi sono costruito intorno.
Mi piace pensarmi dio non come al dio cristiano, musulmano o altro. Io considero tutto l’universo partecipe della stessa energia, che vibra solamente a frequenze diverse in base al soggetto. Detto questo mi piace pensarmi dio solo perché sono consapevole e convinto della cosa, perché sento questa energia universale come partecipe del mio essere; io non sono dio nel senso di essere superiore, infinito o ubiquo. Come lo sono io anche altri possono esserlo, io sono consapevole di essere una parte del tutto e questo mi aiuta molto anche nei momenti di sofferenza.
Questa frase: “L’egocentrico non ha bisogno degli altri, è davvero bravo da solo, è solo nel suo mondo e nessuno viola il suo ordine” mi ha dato molto da pensare. Mi sono sempre definito un egocentrico e a tutti gli effetti da solo sto benissimo. Da tempo ormai immemore sono alla ricerca di una relazione viva, importante, di una relazione che possa completarmi. La questione è che, probabilmente, sono già compiuto in modo autonomo quindi il mio desiderio di una persona che mi completi, risponde ad un bisogno non reale. Ho sempre pensato che l’egoismo mi fosse del tutto estraneo ma forse sbagliavo. Una persona veramente egocentrica “non ha bisogno degli altri” mentre per me questo non è assolutamente vero. Considerando poi anche un altro punto di vista sull’egoista “Sebbene l’egoista si nasconda dietro una maschera di egoismo, vuole davvero condividere i suoi sentimenti con gli altri” mi ha fatto prendere in considerazione che, nonostante la mia pessima opinione che ho sull’egoismo, possa essere sia egoista che egocentrico però credo di esserlo solo in parte, sinceramente non vedo in me gli aspetti patologici delle due forme.

Egoismo ragionevole
Detto questo ho deciso di informarmi maggiormente sugli aspetti che definiscono un egoista ragionevole e proseguendo poi nella mia analisi ho visto che un egocentrico solitamente può essere accomunato ad un narcisista, qui ne parlo; questo può anche essere la motivazione che mi porta a definirmi tale, qui parlerò dell’egoismo ragionevole e del suo legame con l’egocentrismo, a questo riguardo potete osservare anche la pagina sull’egocentrismo e il narcisismo del sito crescita personale.
Per quanto riguarda l’egoismo ragionevole, del quale mi ritengo un esponente, eccone una possibile definizione: “… posizione filosofica che stabilisce per ogni individuo il primato degli interessi personali sugli interessi delle altre persone e della società nel suo complesso … trovare la media aurea tra le opportunità personali e i bisogni degli altri … le persone arrivano a restrizioni personali. Ma questo non è di nuovo a causa dell’amore per gli altri, ma per l’amor proprio” ma anche: “L’egoismo ragionevole presta attenzione non solo ai propri bisogni, ma anche ai bisogni delle altre persone in modo che la soddisfazione dei propri non danneggi gli interessi degli altri”. La parte interessante di tale definizione e che solitamente non si associa all’egoismo è “… non danneggi gli interessi degli altri”. L’articolo prosegue raccontando altri aspetti degni di nota. “Agire secondo i propri principi, ma anche rispettare i desideri e i commenti del partner” e termina con una frase con la quale sono estremamente concorde e che è per me centrale per il mio ragionamento: “L’egoismo è un inno alla parola altruista.. L’egoismo ragionevole è anche altruismo”.

Egocentrico ma non egoista
« L’egoismo non consiste nel vivere come ci pare, ma nell’esigere che gli altri vivano come pare a noi. L’altruismo consiste nel vivere e lasciar vivere. »
Oscar Wilde -Il critico come artista
In ultimo considero questa frase e cerco di evidenziare perché io reputo di non esser fondamentalmente egoista (com’è inteso classicamente questo termine) nonostante il mio marcato egocentrismo: “L’egoista è una persona molto prudente … Non prende decisioni rapide”. Personalmente dicevo che io mi vedo come egocentrico, nella mia mente Luca viene sempre prima di tutti gli altri ma non sono una persona prudente, molto portata alla valutazione. Solitamente sono un individuo solito al lanciarsi, al buttarsi a capofitto all’interno delle situazioni, questo fa di me un non-egoista.
Se prima di quello che mi è successo tendevo all’egoismo più comune, ora non lo sono piú. Ora mi piace relazionarmi con le persone, conoscere gente nuova, non perché in futuro la loro conoscenza potrà tornarmi utile, semplicemente perché conoscere, parlare con persone nuove mi arricchisce nell’animo, fermo restando però che difficilmente lascio entrare questa cerchia di persone nuove nel mio intimo.
Non sto tentando di disegnarmi come un santo però amo aiutare gli altri e sono perfettamente consapevole che questo faccia di me un perfetto egoista, come lo sono tutti. Io sono egoista ragionevole perché amo aiutare gli altri soprattutto perché farlo mi regala grande felicità personale. In quest’ottica sì, faccio del bene all’altro ma perché farlo fa bene anche a me.
Spero che questa analisi possa essere d’aiuto a qualcuno. Sono partito da un’idea, mi sono convinto del suo contrario per finire introducendo anche nuovi concetti.
Nel caso qualcuno abbia piacere, o la necessità di un confronto, io resto qui. Sarei felice nel caso questo si verificasse.
0 commenti