ATTO CREATIVO
ATTO CREATIVO
Sinceramente quando ho letto l’articolo di Luca “conversazioni con dio
ho pensato all’atto creativo, non a me.
Non a me…è stato istantaneo
Quella risposta istantanea mi ha stupita, vibrava, non scivola via, un segnale, un’occasione per chiedermi…
Quando mi sento una dea? Quanto mi sento divina?
Essere divini per me significa prima di tutto avere il coraggio di essere umani non sentendosi sbagliati.
Data la mia reazione istintiva ho ancora qualcosa da imparare. Vedo il divino fuori da me la maggior parte del tempo.
Tranne nei momenti in cui faccio scorrere colori su una tela.
Sono momenti che non vorrei finissero mai, perché profumano di sapori infiniti.
Ci sono anche ricordi che hanno questo profumo e sono quelli capaci di farci sorridere spontaneamente e incantano di luce lo sguardo.
Quando faccio sentire qualcuno più a suo agio con se stesso, lo trovo divino.
…e questo dovrebbe bastare per sentirmi dea…anche adesso.
Tuttavia non mi basta, perché?
Io voglio Sentirmi brillare di Magnifico e profumare di creatività.
Questo mi fa sentire una dea.
(e parlare di “Magnifico” in Italia, significa poterne sentire i profumi più immensi.)

Cosa sento di Magnifico nell’atto creativo?
Quando creo mi sento immensa:
_ una sensazione seduttiva, giocosa capace di sospendermi e sorprendere;
_ una spinta oltre la voragine di giustificazioni e paure di non potercela fare o non essere abbastanza, mi lascio andare;
_ Un’esplorazione oltre il possibile, oltre il conosciuto, un viaggio nel mio stesso corpo.
Il disegno, il colore e la pittura sono lo strumento che uso per avvicinarmi alla bellezza senza confini e compromessi, che respiro sottopelle, è un’occasione per restituirne un po’.
Disegnare lo consiglio spesso, perché è un contatto autentico, spinto dalla piacevolezza di stare con se stessi.
Ognuno può trovare il suo mezzo per restituire momenti di “Magnifico”, con gesti, parole, e ascolto.
Lo possiamo fare tutti è umano.

SENTIRSI DEI
Quando sono creativa,
non sento confini tra me e ciò che osservo.
Danzare con qualcosa di più ampio della realtà oggettiva.
La creatività per il mio metodo di fare arte è La password d’entrata, di una dimensione infinita chiamata immaginazione.
La creatività è lasciar andare l’idea ristretta che abbiamo di noi stessi,
e impegnarci a ricordarlo nel quotidiano,
La creatività è una pass_deep che porta ai cancelli dell’immaginazione.
Tuttavia quanto in profondità,
dipende dalla voglia di esplorare oltre i freni delle paure, oltre i limiti delle nostre personali suggestioni impresse a fuoco per amore, familiarità o istintiva reattività emotiva.
L’istinto è accordato alla sopravvivenza, ma l’intuito riconosce qualcosa di “Magnifico” in noi.
Questo prepara il terreno per accogliere l’ispirazione e vedere opportunità dove prima coglievo solo spigolosità.
“Creatività significa semplicemente collegare cose. Quando chiedi a persone creative come hanno fatto qualcosa, si sentono quasi in colpa perché non l’hanno fatto realmente, hanno solo visto qualcosa e, dopo un po’, tutto gli è sembrato chiaro. Questo perché sono stati capaci di collegare le esperienze vissute e sintetizzarle in nuove cose.”
STEVE JOBS

“La creatività è contagiosa. Trasmettila.”
ALBERT EINSTEIN
Quando ti senti creativa/o?
Ciao Lia, vedi… tu disegni (azione) io penso (pensiero), credo che anche quest’azione per certi versi si rifaccia alla funzione creativa perché essa è costituita da 3 passaggi: pensiero, parola, azione.
Non sempre riesco a tramutare i miei pensieri in parole poi in azioni però credo che, ad esempio quando dipingi, anche per te sia un percorso che vede l’azione come primo passaggio; pensiero e parola entrano in gioco successivamente oppure, non rientrano proprio in gioco. Mi sbaglio?
Per me è molto interessante questo possibile sviluppo. Io lo vedo come un segnale del fatto che ancora mi manca un passaggio per completare “il livello”. Ciò mi può sembrare però corretto visto che ho la sensazione di “essere tornato alla densità e alla materia per lo scopo dell’anima di portare fuori altri dalla densità e materia”, lo spirito di ricerca continuo, di anelito al compimento probabilmente può essere equiparato alla forza motrice che mi da la forza di proseguire sul mio percorso.
La cosa che devo vincere ora è il bias dell’impostore quando scrivo cose così! ♂️
Carissimo
In effetti il più delle volte passo da immagini a colori e viceversa…
In quell’atto il pensiero è un eco lontanissimo e il corpo danza tra pennelli e colori in azione.
A volte però parte tutto da una domanda per conoscere meglio emozioni o sensazioni che mi attraversano e mi lascio trasportare in ricerche ascolto e scritti. Poi la vita quotidiana mi distrae e spesso emerge il quadro nella mente.
Luca è una maestría la tua, quello che riesci a fare con le parole. Grazie