Volersi bene per raggiungere la propria “sopra – umanità”
Non giudicarsi, volersi bene davvero
Volersi bene, abbracciarsi, anche fisicamente se necessario, è l’unico mezzo che abbiamo per raggiungere la nostra sovrumanità (lo di Marianne Costa a 57’ del video).
Questo è il messaggio che mi sono portato a casa da quest’intervista di Davide Barchi a Marianne Costa fatta su Speakeasy, una rubrica del suo canale YouTube.
Anche se il contenuto intero dell’intervista è molto vasto ed interessante sotto vari aspetti, mi sono soffermato a riflettere sul tema del volersi bene.
Molte volte ho letto nei libri, ho sentito persone dire che volersi bene è, in poche parole, la conditio sine qua non per raggiungere l’illuminazione. Io c’ho provato, ho ascoltato queste voci e ho dato corda a questi pensieri però, forse l’ho fatto solo superficialmente. Prerequisito fondamentale del volersi bene è l’assenza di giudizio verso sé stessi.
Da un po’ ci penso e ci provo. “Essere buoni con sé stessi”. Sembra facile però c’è il Luca al quale ho lavorato per tutta la vita che insiste nel venir fuori e porta con sé tutte le sue mancanze. Inizialmente vivevo questa cosa come uno scontro col me di prima, tentavo di avvicinarmi all’idea che avevo, e che volevo gli altri avessero, di me, ero forse superficiale nell’affrontare questa cosa.
Ora, dopo lunghi periodi e molti tentativi, credo di essermi mosso verso la sintesi di questo movimento. Non lo vivo più come uno scontro con me stesso, mi limito a mantenere viva l’assenza totale di giudizio dentro me e perdono, comprendo e lascio andare il tratto di sadismo che ha da sempre contraddistinto il mio essere interno.
Non so se questo è il modo corretto di muoversi, non so se mi porterà ad una risoluzione di me e, in tutta sincerità, nemmeno mi interessa conoscere la risposta. Finalmente riesco a vivermi senza giudicarmi, anche se non sempre ancora; ciò mi fa star bene quindi, finché sarà così, continuerò a farlo.

Riconciliarsi con la nostra vulnerabilità (parole della stessa Marianne), anche questo sta diventando il mio obiettivo, smetterla di giudicarmi sempre può essere una strada che condurrà all’obbiettivo. Ne avevo già parlato anche nell’articolo relativo al concetto di perfezione.
E tu? Riesci a viverti senza giudicarti? Riesci a volerti bene davvero? Condividi con me, insieme possiamo essere più forti e decisi nel nostro incedere.
No Luca. Come lo intendi tu nn riesco. Sarà perché abito che sa solo sommare e non sottrarre.
Io ho una parte autodistruttiva dovuta a troppa sensibilità, la realtà la sento ruvida e i umana su di me. Però ho trovato le mie strategie come vivere in una famiglia occuparmi di una madre ammalata questo dare aiuto mi dà la forza di non essere solo la parte bruta di me.
Quindi no sono ancora lontana da volermi davvero bene senza giudizio, ma ci provo ogni singolo giorno.
Grazie
Beh Lia, neanche io posso dire di volermi bene davvero, fino in fondo e di farlo sempre. Almeno però ora riesco a non viverlo più come uno scontro con me. Sono consapevole di avere molta strada da fare, sono in cammino. Non mi illudo di essere già arrivato.
Grazie a te per essere come sei!