La gelosia nasce dal crollo narcisistico di sentirsi, per l’altro, speciali, unici e insostituibili.
Ho deciso di considerare la gelosia anche come una conseguenza del mio, relativamente sviluppato, lato narcisistico. L’idea per questa possibilità l’ho trovata in questa definizione, in particolare: ”La gelosia nasce dal crollo narcisistico di sentirsi, per l’altro, speciali, unici e insostituibili”.
Nell’andare avanti poi nella mia ricerca di fonti ho trovato un altro sito che mi ha fatto capire come la mia gelosia fosse “all’acqua di rose” o perlomeno appartenente ad una variante diversa da quella più comune e da quella patologica. In questo scritto possiamo leggere frasi come “Ecco, il narcisista geloso è un bambino che vede uno dei suoi giocattoli più preziosi correre il rischio di essere “usato” da qualcun altro per giocarci. Tu, per il narcisista, non devi essere volut* da altri per giocare, perché solo lui può giocare con te” personalmente non mi rivedo affatto in questa definizione però la comprendo sicuramente.
Leggere certe frasi mi ha inizialmente sia fatto capire che io potrei essere considerato solo un narcisista per finta perché molti suoi caratteri importanti mi mancano. Nonostante ciò, secondo l’articolo sul disagio del narcisismo ho letto: “Il narcisista non avendo scoperto in se stesso il significato dell’amore è costretto a rimanere ammaliato di fronte al riflesso di sé mentre crede di essersi infatuato di un altro” ho trovato una definizione che più facilmente si sposa col mio sentire. Questa definizione innanzitutto colora di colori più caldi il narcisista poi la stessa definizione è dipinta con colori più tenui perché sposta in maniera chiara l’elemento centrale di ogni narcisismo che risulterà essere “il vuoto generato da un mancato riconoscimento di sé che si manifesta come inconsapevolezza di ‘ciò che io sono’ e dalla disperata ricerca di qualcuno che sia in grado di colmare quel vuoto” e non più la necessaria superiorità del mio io sul resto e l’autoreferenzialità che lo contraddistingue.

Questo nuovo modo di considerare il narcisismo, non più come il comportamento di una persona che può mettere in atto diverse strategie, in risposta alla sua gelosia come la gelosia silenziosa, lo spavento, il love bombing permette di considerarlo sotto una nuova prospettiva. Sicuramente non sotto una luce benevola, non si eliminerà il suo carattere di pericolo però si inizierà a vederlo anche come una persona problematica, che andrà aiutata dalle persone corrette. Non come un persona da evitare a prescindere quanto più come una persona, chiaramente in base alla forza delle caratteristiche che mostra, da guidare e da condurre verso chi può aiutarlo, dimenticando a priori di poter essere noi quella persona.
Prima di concludere affronterei il termine “crollo narcisistico” che sta all’origine dell’articolo e anche della gelosia per un narcisista. Con questo si intende “il venir meno dell’idea grandiosa di sé” causa del moto narcisista, che però viene sostituita “dall’aspetto depressivo” che la gelosia nel narcisismo naturalmente comprende. Solitamente è col sopraggiungere della depressione che “Le persone che hanno a che fare con il narcisista finiscono … alla fine tendono ad allontanarsi”.
L’allontanarsi delle persone che hanno a che fare con il narcisista (non importa il sottotipo che lo definisce); questa è una situazione alla quale mi sto abituando. Questa conoscenza però non mi porterà mai verso una sorta di chiusura, spero manterrò sempre viva questa spinta volitiva verso la vita e verso l’altro.
0 commenti