Tu ti senti più apollineo o dionisiaco?
Il carattere apollineo e quello dionisiaco in Nietzsche, vediamo cosa sono e scopriamo come ci vediamo.
Nietzsche, nella sua filosofia, propone due caratteri, due forze costitutive della realtà stessa, che distinguono e definiscono l’uomo: il dionisiaco e l’apollineo; tu, quale sei di più?
Credo nell’importanza del contenere entrambi i caratteri all’interno di noi, entrambi i lati della medaglia che costituisce la nostra personalità, per te qual è il carattere predominante?
Due definizioni
Prima di proseguire con il mio punto di vista personale, ecco una definizione sintetica dei due termini.
Apollineo: senso della misura, del limite e della forma a cui sono associate sia la poesia e le arti plastiche, la filosofia come coscienza razionale e scientifica, tendente a individuare, cioè categorizzare, distinguere e classificare la realtà.
Dionisiaco: profondo legame con la terra e la fecondità, con la natura e con il mondo dei morti, con il vino e l’arte divinatoria. Il Dionisiaco è anche l’impulso non figurativo, il principio della forza istintiva e della salute, del corpo, del vigore prorompente e della passione sensuale, in definitiva, dell’ebbrezza e dell’emozione che trova la sua espressione più compiuta nella musica, nella danza e nel canto.
Dal mio punto di vista sento entrambe le spinte in me. L’aspetto ferale, tipico del carattere dionisiaco, lo sento però meno pronunciato. Facendo un gioco stupido di percentuali potrei dire 70% apollineo e 30% dionisiaco.
Per te invece?

Dicotomia
Ti lancio anche un ulteriore provocazione. Certamente ti rivedrai all’interno di questo scontro-confronto perché basato sulla visione dicotomica che distingue il nostro vivere. Ti chiedo, saresti capace di considerare i due distinti caratteri come uniti, inscindibili, entrambi componenti necessarie alla definizione della nostra essenza?
Where there is a will, there is a way.