La mia vita – Luca Stel
La mia vita:
Gli inizi, dalla vita di paese a..
Nasco nel 1988 in un paesino della campagna friulana. Il mio percorso di vita sembra all’apparenza abbastanza regolare, scuola poi università poi lavoro. La questione è che le scelte, apparentemente scontate e naturali, nascondono grandi e importanti rivoluzioni. Da una scuola tecnica sono passato ad una facoltà prettamente umanistica, mi sono laureato in filosofia a Trieste.
In quella città ho scoperto, grazie al mio coinquilino, l’amore per la cucina , già prima di laurearmi, ero in cucina a lavorare. Quella del cuoco sapevo non sarebbe stata mia la strada da percorrere per la vita. Avevo iniziato quel percorso unicamente perché lo consideravo come un passo propedeutico alla realizzazione del mio sogno: aprire un locale, un ristorante nel particolare. Lì mi immaginavo di non avere compiti legati alla cucina, mi sognavo come la persona con sempre pronta la parola giusta, con la parola giusta per il cliente.
La mia carriera in cucina stava andando a gonfie vele, finché… L’incidente.

Tabula rasa, o forse no
L’incidente è stata una pietra angolare nella mia vita. Dopo 3 mesi di coma mi sono risvegliato in un letto di ospedale. Non parlavo, ero intubato; non sapevo più nemmeno deglutire in autonomia e ho dovuto sfruttare una tecnologia futuristica dell’ospedale riabilitativo in cui ero, per recuperare la memoria motoria del camminare. L’incidente ha avuto un peso molto importante nel mio vissuto, ha determinato la modificazione dell’obiettivo di vita che mie ero scelto.
La vita mi aveva concesso una seconda opportunità, la morte non aveva vinto, questa volta.
All’apparenza quello che avevo vissuto mi aveva lasciato appiedato al limitare della vita che mi ero scelto. La forza che mi riconosco è quella di non essermi lasciato abbattere dagli eventi e di aver avuto la caparbietà necessaria alla formulazione di un nuovo obiettivo che, da quel momento avrei seguito.
Inizialmente l’idea del ristorante mi era nata sia per l’amore per la cucina sia per l’amore per la condivisione. Infatti, nonostante il mio percorso, non avevo alcuna velleità da cuoco in me, io volevo un locale, un ristorante col fine da poter essere in quel luogo la persona che aveva sempre la parola giusta, una persona votata alla condivisione di tutto, dei piatti, della cucina ma anche della vita.

Una seconda vita, una nuova opportunità
L’incidente mi aveva lasciato a piedi ma non mi aveva tolto la capacità di pensare, di riflettere, di sognare.
Per questo motivo mi sono lanciato in un mare di progetti diversi, il mio primo libro e il ritorno al mio obiettivo di vita iniziale. Io sognavo di essere la persona con la parola giusta per il cliente. Sulla spinta di questo sogno mi sono immerso nel mondo del counseling, della psicologia. Ho capito che possedere un locale non era una conditio sine qua non per condividere, per aiutare le persone.
Ho capito che il ristorante era solo una scusa per poter avere un motivo per comunicare. Sentivo ancora fortissima dentro me la spinta verso l’altro. Questo spiega l’apertura di questo sito, la creazione dello spazio original thinker (s) dove intendo condividere lo spazio con delle bacheche social che, secondo me, meritano di esser viste. Oltre a questo spazio ho scelto di creare anche #avoltenellavita, il mio blog dove portare e far portare le parole a chi si dimostra portato per farlo, qui voglio creare un luogo di condivisione libera, priva dal peso del giudizio altrui che sempre ci accompagna nella vita comune.
In questo, io ci credo! Darò tutto me stesso affinché questo possa divenire realtà. Non intendo però farlo da solo, spero che anche altri decidano di accompagnarmi. .
